Madia Todisco
Mozart e Salieri
(Recensione del Concerto omonimo del 06.01.2024)
Il 6 gennaio 2024, l'Associazione Calliope ha voluto regalare alla cittadinanza carovignese e non solo, un concerto speciale per iniziare il nuovo anno in modo sereno e con un tocco di classe: ha invitato la Kammer Orchestra del Conservatorio di musica "Schipa" di Lecce e della sezione staccata di Ceglie Messapica a tenere un concerto. Nell'affascinante cornice della chiesa matrice in Carovigno (BR), i maestri hanno fatto riecheggiare con grande maestria le note di musiche di due grandi musicisti dell'epoca classica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) e Antonio Salieri (1750-1825): due compositori "differentemente uguali" che hanno contribuito a scrivere la storia della musica di tutti i tempi. Uno era austriaco, l'altro italiano. Uno nato a Salisburgo in Austria, l'altro a Legnano in Italia. Entrambi deceduti a Vienna. Amavano la musica e la componevano. La genialità del primo, Mozart e la grande voglia di studiare e migliorarsi del secondo, Salieri, ci permettono di guardare le loro esistenze in parallelo: si incontreranno fisicamente ma ognuno rimarrà emozionalmente diverso dall'altro.
Mozart era un genio; aveva l'orecchio assoluto cioè quella capacità innata di individuare immediatamente, senza se e senza ma, le note di qualsiasi melodia e memorizzarle e rieseguirle. Ma non basta. Quando componeva, inevitabilmente gli "scappava" di inserirvi temi musicali creati da altri colleghi perché le note, le melodie, i temi musicali, le emozioni riecheggiavano nella sua testa con tanta voglia di essere liberate. Plagio!, diremmo noi oggi. Non credo. Consideriamo che all'epoca, gli spartiti non erano fruibili velocemente e quindi ogni compositore doveva mano-scrivere i propri perché i musicisti potessero eseguirli; tanto meno esisteva qualsivoglia possibilità di registrare ... quindi ...Geniale! E l'unica possibile esclamazione per riconoscere a questo meraviglioso musicista tutto il suo valore per la creazione di capolavori in cui, a volte era possibile risentire, fusi e rielaborati con nuove melodie, temi musicali composti da altri e dei quali non aveva mai visto gli spartiti!
Salieri non aveva questi doni. Lui studiava e studiava e studiava tanto. Proprio per questo era ritenuto un grande musicista talentuoso italiano che fu, per questo, esportato all'estero, a Vienna. L'Italia infatti e non dimentichiamolo era ritenuta la culla dell'arte e della cultura. Mozart era allegro e spensierato: classico atteggiamento da genio! Era ribelle ma non malvagio. Salieri era una persona tranquilla, il classico ragazzo con la testa sul collo, amante delle regole. Non si ribellava, gli piaceva stare a corte ed accettava di buon grado la sottomissione. Verso Mozart covava rancore perchè a fronte del suo darsi tanto da fare per ottenere dei buoni risultati, a costui, invece, tutto, musicalmente parlando, riusciva facie e senza grande dispendio di energie.
Mozart scriveva di getto e senza correzioni perché già prima di mettere le note sulla carta, nel suo cervello compariva tutto lo spartito perfettamente composto: doveva solo "scriverlo". Salieri invece doveva pensare, provare, sperimentare, correggere, rivedere e modificare. Mozart non sopportava di dover scrivere della musica "commerciale" per riempire il teatro e lo stomaco. Voleva scrivere musica colta, che se pur apprezzata, non riempiva i teatri e lasciava vuoto lo stomaco. Però ... Wolfgang è Wolfgang; Antonio è Antonio. La musica del primo è geniale; è piena di emozionanti sensazioni che a tutt'oggi ne fanno uno dei colossi della musica di tutti i tempi. La musica di salieri rimane invece una interessante testimonianza storica della musica del periodo classico.