MADIA TODISCO
ARRANGIAMENTI MUSICALI
Quando in una sala da concerto si usa il termine arrangiare dobbiamo, in barba al significato
comune del termine ma in linea col significato storico ed etimologico, pensare a qualcosa di bello,
ordinato e ben organizzato nei minimi dettagli.
Sicuramente ascolteremo dell’ottima musica concepita e scritta da grandi musicisti e che qualche bravo e preparato compositore ha “semplicemente” provveduto a riadattare per essere eseguita da uno strumento o da una formazione musicale diversa per tipologia timbrica e/o numero di musicisti rispetto all’originale.
Rispettando la linea melodica, i temi e la concezione armonica iniziali, chi “arrangia” crea uno
spartito “parallelo” rispetto all’originale di cui conserva le caratteristiche tematiche e linee
armoniche generali. Chi ascolta, invece, riconosce ed apprezza le linee melodie e gli intrecci armonici e si compiace dell’ascolto alternativo che gli viene proposto.
Ovviamente arrangiatori o trascrittori o compositori, non ci si improvvisa. Occorrono studi e grande sensibilità musicali, occorre avere una mente aperta e disposta al rispetto delle idee altrui. E’ necessario, infine, che nel rimaneggiare lo spartito, l’esperto entri in empatico contatto con la raffinatezza e lo stile dell’autore rispettandone appieno l’idea generale.